Anche in questo caso, il termine “organico” che ho attribuito a questo tipo di terrario, è chiaro ed inequivocabile...
si tratta di un terrario allestito unicamente con materiale organico.
Non vi sono infatti strutture a formare lo scenario interno del terrario; il fondo, avvallamenti e
collinette varie sono realizzate utilizzando terriccio, rocce, sassi e altro materiale organico.
Il tempo di realizzazione, è decisamente inferiore a quello che viene impiegato per realizzare un terrario in stile natura strutturato.
E' sufficiente infatti sistemare sul fondo un mix di terriccio, distribuendone in quantità maggiore ove si vuole realizzare le collinette.
Inserendo poi rocce e sassi si completa lo scenario desiderato.
I costi per realizzare questo tipo di terrario sono pressoché simili a quelli sostenuti per il precedente terrario.
La parte scenografica invece risulta leggermente migliore rispetto a quella che si ottiene con il terrario in stile natura
strutturato, all'interno del quale infatti, potrebbero risaltare ad occhi esperti, alcune lacune dovute a parti strutturali mascherate in modo non troppo perfetto.
Nonostante tutti questi pregi, riscontro personalmente un difetto non del tutto trascurabile.
Le piante vengono sistemate all'interno del terrario senza vaso, con l'apparato radicale immerso nel substrato che
ricopre il fondo del terrario... un substrato completamente organico.
La grande quantità di materiale organico, l'alta percentuale di umidità e una scarsa areazione
potrebbero trasformarsi in pericolosi veicoli per la propagazione di agenti patogeni quali funghi e pericolose muffe.
Un problema che potrebbe mettere a rischio non sole le piante ma anche l'intero eco sistema del terrario.
Facciamo un esempio che può chiarire meglio questo concetto.
In un terrario di questo tipo abbiamo interrato tre piante ed dopo un periodo più o meno lungo, ci accorgiamo che una di queste, quella centrale,
presenta problemi di salute.
Per esperienza, riconosciamo il problema come un probabile attacco parassitario all'apparato radicale.
Anche se non ne abbiamo la certezza, ci attanaglia la paura che questo attacco possa avere già interessato le piante adiacenti.
Non possiamo certo aspettare che queste presentino lo stesso problema della prima, saremo quindi costretti ad estrarre tutte le
piante per controllare con la massima accuratezza i loro apparati radicali.
E se il substrato contenuto nel terrario fosse stato “contaminato” dai parassiti?
In questo caso estremo, saremo costretti
anche a sostituire l'intero substrato con altrettanti sprechi di energie e costi.
Nel terrario in stile natura strutturato invece, ogni pianta è collocata su intelaiature inorganiche e queste
sono separate da altrettanti materiali inorganici.
Per questa “particolare” configurazione, in caso di attacchi parassitari ad una pianta, difficilmente potrà verificarsi il
propagarsi di parassiti e/o muffe da una pianta all'altra.
Questo è in pratica il motivo principale per il quale prediligo realizzare ed utilizzare unicamente terrari in stile natura strutturati.